(ma continua!)
Si è concluso un altro anno di Laboratorio – Scuola di Teatro per bambin* e ragazz*, mai come quest’anno alla scoperta di nuove avventure, sulle orme e sulle tracce di Ulisse e sulla conoscenza di una alterità che ha arricchito i/le partecipanti.
Un gioco di fantasia, grazie al quale Babbo Natale diventa Ulisse, che è anche un modello della pubblicità. Circe, Polifemo, le sirene, nelle forme più diverse e disparate, come solo le menti più giovani riescono a immaginare, ma soprattutto…
l’attesa, l’ascolto, il rispetto dell’altr* sono stati evidenti, evidentissimi, in questa rappresentazione conclusiva, che ha mescolato musica, sonorità, voci dal vivo e registrate, azioni fisiche, video.
Una emozione sottile che ha reso il pubblico partecipe e commosso, una bellezza delicata e struggente, una forza che è propulsiva, una spinta ad andare avanti in un lavoro che ha visto 20 giovani e giovanissim* sul palco (e chi non ce l’ha fatta per l’emozione, sotto il palco, ma va bene così!).
La serata di ieri mostra che si può costruire un mondo di opportunità, di rispetto, ascolto e amicizia. Partendo dai bambini e dalle bambine (ragazze e ragazzi) che hanno dentro il seme della condivisione, e che vanno aiutati a fare germogliare il seme perché diventi una pianta, salda, che faccia fiori e poi frutti. Ieri sono sbocciati fiori meravigliosi! Per ora. I frutti si vedranno poi sul lungo periodo. Ma se non soffiano venti tremendi, i frutti verranno!
Diesis Teatrango Compagnia Teatrale , come sempre, ha fatto un lavoro artistico e sociale importante, quel lavoro che la porta sempre più nelle scuole come riferimento pedagogico.
Naturalmente hanno fatto tanto le famiglie, una rete amicale commovente, genitori splendidi di creature splendide, che non vuol dire perfette, perché la perfezione è chiusura ed è negli spazi che lasciano le imperfezioni che crescono i fiori più resistenti! Resistenti al dogma del vincere da soli, del performare da soli annichilendo gli altri. Resistenti alla volgarità di certi pensieri che circolano.
Quando si dice che i figli sono la speranza di un futuro migliore, non dimentichiamo che il futuro glielo imbastiscono i genitori e gli educatori e, sì, a Bucine e dintorni ci sono entrambi!