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COME UN TERRITORIO DIVENTA COMUNITA’ – 01-02-03/12/2023

“Educarci non è mai tempo perso.
Educare è assumersi il rischio
di imparare insieme”
(Marina Garces)


Il progetto “Il Dire e il Fare” arriva alla fine del suo primo anno di attività concludendo una fase del processo riflessivo condiviso con un momento di rilancio, un’ulteriore occasione di ricerca e confronto per sperimentare azioni che attivino “energie di legame” tra persone e rendano possibile la loro partecipazione alla vita della società.
In un momento in cui i dati della sofferenza psichica e sociale sono in aumento tra giovani, adulti e anziani, è tempo di tornare a cercarsi per rinforzare il tessuto di vicinanze e prossimità e per costruire insieme, di nuovo, il desiderio di vivere. La sfida è ri-fare convivenza: ma come?

Come fare per colmare il vuoto e il silenzio di una comunità da rigenerare o che ha sviluppato forme di relazioni che escludono e che marcano le differenze tra chi sta dentro al centro echi rimane ai
margini o escluso?
L’obiettivo di questo momento di ricerca comune è quello di provare a alimentare il pensiero e offrire contesti in cui poterlo fare: la comunità è di tutte e tutti e favorire mescolanze permette di generare opportunità inedite. Le relazioni territoriali possono essere il motore del cambiamento.

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LAVORO (e, sui, con i, per i) DIRITTI, a seguire CONCHAS della Compagnia SEMIVOLANTI domenica 19 Novembre – dalle ore 17

Domenica 19/11 doppio evento a partire dalle ore 17:00

IMPERDIBILE!!!

Ore 17:00 incontro con Jasmine Piattelli, Giuliana Mesina, Sandra Lottarini, Fiora Branconi, Marzia Franci ed Eva Malacarne sulle tematiche dei diritti sociali, civili e al lavoro. Quali tutele per le persone LGBTIQA+?

Tra attivismo, politica, sindacato, arte, affronteremo la tematica dei diritti civili e sociali, che alcuni hanno contrapposto, quando invece, non essendo garantiti i civili, quelli del lavoro/sociali non possono esistere…

…o le persone LGBTIQA+ sono tutte ricche ereditiere, non devono lavorare e non lo sapevamo…

(oppure la miopia politica e sociale fa sembrarle ricche ereditiere e non lo sono)

Ore 18:45 CONCHAS spettacolo della Compagnia SEMIVOLANTI.

Quando la stessa idea di civiltà, di diritti, di vicinanza, di umanità è condivisa da chi fa lo spettacolo e chi lo ospita, non possono che nascere iniziative BELLE.

SEMIVOLANTI ha già presentato spettacoli di forte impatto emotivo su tematiche sociali, qui, al Teatro di Bucine. L’amicizia e la stima che ci lega alla Compagnia non potevano che accogliere questo nuovo spettacolo, non potevano che unirci in un progetto di dibattito sulle tematiche affrontate.

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INATTESA – di un responso medico, di un figlio, dell’imprevedibile giostra tra la vita e la morte – venerdì 10/11/2023 ore 21:30

Il toccante, emozionante spettacolo di Elisa Fini e Barbara Petrucci, che ha già visitato Montevarchi il 14/10/2023 – sbarca venerdì sera a Cavriglia – e a breve (20/01) sarà a Laterina.

Un racconto di malattia, speranza e salvezza. Per riflettere sulle tematiche della prevenzione.

Rabbia, senso di impotenza, forza, tutto si arrotola e si dipana in un racconto autobiografico onesto e diretto

A seguire, un monologo ironico e autoironico di Andrea Roselletti. Ipocondria e malattie inventate, analisi, test e attesa dei risultati. Per riflettere sorridendo sulle tematiche della prevenzione.

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TEATRO IN PROVINCIA

Progetto del CENTRO NAZIONALE DRAMMATURGIA INTALIANA CONTEMPORANEA

Vi aspettiamo i giorni 27/10, 03/11 e 21/03 alle ore 21:00 presso Teatro Comunale di Bucine (o presso Palazzo Greci, se il Teatro fosse in manutenzione).

Leggeremo insieme i testi, li ascolteremo, li valuteremo…che non è la cosa più importante, sia chiaro.

Salvo che chi vince ha una bella possibilità concreta.

Dai, vi aspettiamo!

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STORYTELLING – raccontarsi è conoscersi, conoscere, abbattere le barriere e i pregiudizi

Diesis Teatrango ha raccolto e raccoglie l’invito di Arci Valdarno APS, Associaçao Social de Silveirinhos ARCSS, SMP Storie di Mondi Possibili, per un lavoro di crescita individuale e collettiva, basata sulla tecnica dello storytelling.

STORYTELLING – raccontarsi è conoscersi, conoscere, abbattere le barriere, trovare qualcun* disposto ad ascoltarci, disposto a raccontarsi, perché le strade della civiltà di si nutrono di comunicazione intima, vera, non strillata, non violenta, senza giudizio e per eliminare i pregiudizi.

Ispirare il mare vicino

Da maggio fino a settembre, un percorso europeo ricco di incontri, possibilità, condivisione

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DON CHISCIOTTE A TRANI – FESTIVAL IL GIULLARE – 19/07/23 c/o JOBEL

Mercoledì 19 luglio Don Chisciotte, con Piero, Filippo, Andrea, Alexandru, Alessandro e Cosimo, è sbarcato a Trani, per una serata al Festival IL GIULLARE. Don Chisciotte dalla Mancha alle Murge

Un caldo caldissimo, come l’accoglienza che ci è stata riservata, da tutte le persone che collaborano alla ottima riuscita del Festival e dal pubblico.

Una serata intensa, dove lo “squilibrio”, origine prima di questa versione che ormai portiamo in scena da qualche anno e che ogni volta si rinnova, squilibrio intenso come situazione non aspettata, inattesa, quindi destabilizzante e per questo giocosa, ha raggiunto vette ineguagliabili: Alessandro e Cosimo hanno tirato fuori tutta la loro teatralità innata, la loro capacità di travolgere e farsi travolgere.

è stato un piacere sentire il pubblico così vicino, coinvolto. emozionato. Molti ce lo hanno testimoniato, non ultimo questo articolo https://www.traniviva.it/notizie/l-anima-e-i-sogni-di-don-chisciotte-dipinti-nella-terza-serata-del-festival-del-giullare/

Il Don Chisciotte della compagnia Teatrale di Arezzo presentato ieri sera al festival del Giullare ha probabilmente costituito la dimostrazione perfetta di quanto la missione di questo festival sia fare in modo che l’inclusione di persone disabili in spettacoli teatrali con ruoli che siano funzionali a una resa ancora più efficace del testo, non realizzi il risultato di rappresentazioni destinate a rassegne speciali, ma di prodotti più che degni di essere inseriti nelle stagioni teatrali “tradizionali” e nei Festival di teatro.

Don Chisciotte diretto e interpretato da Piero Cherici, i cui sogni sono disegnati come fossero tracciati in aria da un cantastorie e scosso da Sancho Panza che cerca di farlo risvegliare, aveva un contraltare nel sorriso e nella azione scenica dei due ragazzi sul palco, uno con sindrome dello spettro autistico, l’altro con sindrome di down.

Pur nella maestria e professionalità dei primi tre, i due ragazzi hanno animato tutta la rappresentazione come a rendere visibile l’anima pura di Don Chisciotte, come a rendere materiali e reali i mulini a vento che solo lui era in grado di vedere.

Molte e molti hanno detto di aver apprezzato moltissimo lo spettacolo nel suo insieme, la poesia e il tono disincantato, il coinvolgimento non “pietistico” ma “artistico” di persone con disabilità (beh, Diesis questo fa, magari sconvolge, ma non impietosisce)

Usciamo da Jobel e dal Festival IL GIULLARE felici di cosa e come lo abbiamo portato, felici di aver fatto parte di questa esperienza di inclusività, di teatro “differente”, felici – anzi orgogliosi e soddisfatti, stracontenti e di spinti a nuove esperienze – il premio per la migliore regia

sì, perché il Festival è un “contest” e chiaramente un riconoscimento fa piacere, ma soprattutto è una occasione per conoscersi, conoscere il lavoro altrui, gli altri, le diversità, le infinite possibilità che una qualche limitazione offre per spostare il piano a chi vive la difficoltà, a chi ne è partecipe e a chi la osserva e basta.

I nostri ringraziamenti a chi ha reso possibile tutto questo – da parte mia e di tutti ad Alexandru, che prendendosi l’onore di guidare 1200 km in 32 ore ci ha permesso di arrivare pronti allo spettacolo, tranquilli, sereni, riposati.

Grazie a JOBEL, bellissima realtà in una terra d’incanto.