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PROCESSO AD ABRAMO – Sabato 16 Novembre ore 21:00 – CANTIERE FLORIDA (FI) – DIESIS TEATRANGO – ARCHÈTIPO – VERSILIADANZA

DIESIS TEATRANGO – ARCHÈTIPO – VERSILIADANZA

progetto drammaturgo e scenico, interpretazione Piero Cherici, Andrea Dionisi, Riccardo Massai, Angela Torriani Evangelisti 

disegno luci Andreas Froeba
produzione Archètipo, Diesis Teatrango, Versiliadanza 

PRIMA NAZIONALE

L’interesse per la narrazione biblica sulla figura di Isacco, sull’episodio della sua legatura e conseguente sacrificio ordinato da Dio stesso e poi fermato dalla mano di un angelo, nascono da una ricerca che da alcuni anni viene svolta dalle tre compagnie riunite per questo nuovo progetto. Gli innumerevoli significati delle simbologie che contengono le grandi narrazioni bibliche, le ricche interpretazioni linguistiche che nascono dall’attenzione alle parole stesse del testo biblico, di per sé poco più di una ventina di righe, da parte di teologi, poeti, filosofi, tra cui Kierkegaard, ci hanno portato a chiederci:Chi sono oggi e cosa ci raccontano Abramo, Sara e Isacco?Nasce la necessità di un “racconto” teatrale a più voci che interroga la dimensione umana del comando terribile a cui Abramo obbedisce e per il quale si mette in cammino. Un cammino silenzioso, “per fede”una ulteriore risposta, “eccomi”, all’ennesima chiamata di Dio: “Abramo?”Un cammino che è anche il viaggio degli interpreti sulla scena che fra narrazioni, danza, suoni, sperimentano la dimensione di relazioni umane archetipiche e contemporanee proprio perché passano ancora attraverso i nostri corpi di oggi.

Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 2Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». 9così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. 10Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. 11Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 12L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio». 13Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 15Poi l’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta 16e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, 17io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. 18Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

Benedette siano le genti che vanno a teatro!

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Giovedì 10 ottobre ore 19:00 – DIESIS TEATRANGO con MEMORIA IMPERFETTA di Alessandra Pennacchioni

10 ottobre, Giornata Mondiale della Salute Mentale, Arezzo e il DSM, le sfide di allora e le sfide attuali, i racconti e le memorie.

Un convegno e, il pomeriggio, uno spettacolo su testi di Alessandra Pennacchioni, psichiatra: “La memoria mi riporta a quel periodo del nostro lavoro in cui la formazione degli operatori fu soprattutto un processo educativo, di crescita, di relazione e di apprendimento a fare e a essere”

Una testimonianza viva, commovente, sensibile, sull’esperienza dei giorni nuovi della psichiatria ad Arezzo.

Diesis Teatrango, che ha collaborato con il DSM di Arezzo per molti anni, in un rapporto profondo di arricchimento umano e civile, non poteva non raccogliere l’invito fatto dall’Associazione Vivere Insieme e portare sul palco il racconto – memoria – traccia viva e indelebile del percorso del DSM nel tentativo di modificare e rendere umano, vicino, empatico, il trattamento delle persone in cura psichiatrica.

Un percorso che, a partire da Basaglia, ha cambiato il modo di vedere e trattare i pazienti psichiatrici. Un percorso che non è mai finito.

Dice lo psichiatra G. Cesari: “La costituzione del servizio di Arezzo e poi dei servizi di salute mentale di tutta la Provincia è stata dovuta a una fattiva e fortunata sinergia tra politica e scelte professionali e tecniche: i politici hanno saputo cogliere i fermenti che dagli ambienti professionali dicevano chiaramente che il manicomio non era una istituzione riformabile, ma doveva essere abolita. Ma per costruire cosa? Arezzo è stata una delle migliori risposte in Italia, tanto che da esso è derivato il cosiddetto modello toscano della salute mentale, costituito da un sistema di cure non separate, con stretto collegamento tra territorio, ospedale, centri diurni e residenze. Nessuno di questi servizi è un compartimento stagno, ma c’è un collegamento costante. Questa è stata la principale novità di Arezzo ed è stata alla base delle indicazioni nazionali, non solo toscane, di come costruire i servizi pluridisciplinari e multiprofessionali di salute mentale. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconobbe in pieno la bontà di questo modello. Fin dall’inizio del servizio si è cercato di non creare contrapposizione tra utenti e familiari e lo stile del servizio è cresciuto con questa idea originaria fino a che questa ha acquisito anche basi teoriche e soprattutto operative più strutturate, soprattutto nell’utilizzo di interventi di psicoeducazione. Utenti, familiari e operatori hanno obiettivi comuni: se si muovono in modo separato i risultati saranno sicuramente minori. Questo è importantissimo, ma ancora non basta: se la società civile non è sufficientemente coinvolta, non basteranno gli sforzi degli operatori. Quando ero molto giovane c’era un detto: “La psichiatria è una cosa troppo seria per lasciarla solo agli psichiatri”. Gli operatori di oggi vivono, non certo per loro responsabilità, una condizione probabilmente più difficile di quella che abbiamo affrontato nel passato. Hanno più strumenti di noi, ma non sempre hanno la reale opportunità di usarli, sopraffatti da una mole di lavoro enorme, da cambiamenti non favorevoli a livello sociale. Il discorso sarebbe lungo, ma spero che questa giornata sia proprio un primo passo per rilanciare l’importanza di un approccio alla salute mentale non a parole, ma reale”

L’OMS stessa dice chiaramente: “Non c’è salute senza salute mentale”

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Sabato 28 settembe ore 21:15 – MIGLIETTA/PERSICHELLA con I PORCI: una gastronomia machista

Con la regia di De Martino, arriva a Bucine uno spettacolo davvero spettacolare, crudo e crudele, spietato soprattutto con gli spietati, una farsa per capire le nostre dinamiche interne violente, due attori bravissimi che giocando ci svelano le nostre debolezze vestite da forza.

Saremo nella Biblioteca Comunale di Bucine, perché il Teatro non è ancora disponibile.

Prenotare è il miglior modo per avere un posto assicurato.

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Giovedì 12 settembe ore 21:15 – RUSSO/STOCCUTO con LE AVVENTURE DI PULCINELLA E ARLECCHINO

Li avete amati e sino tornati, Pulcinella e Arlecchino. Li avete richi-amati ed eccoli.

Non li vedete, ma ci sono. Sotto le mentite spoglie di due persone comuni si aggirano tra di noi, studiandoci, pronti a coglierci in fallo, a prenderci in giro, bonariamente, è ovvio; così ci destabilizzano per scrollarci di dosso le false certezze o quello snobismo che ogni tanto ci prende, perché ci prende, ohi se ci prende! e per farci capire che le maschere, forse, le indossiamo noi e non loro.

Due maschere tipiche italiane, Nord e Sud, bianco e nero e colori a non finire, e tante risate.

Attenzione, non in teatro, ma direttamente tra le persone nella Festa dell’Uva, al Campo Vecchio di Bucine.

Lasciatevi divertire

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Giovedì 05 settembe ore 21:15 – TEATRI DI IMBARCO con QUANTA STRADA HA FATTO BARTALI- annullato

Quando si uniscono campioni dello sport e campioni del teatro cosa ci si può aspettare se non una serata eccezionale, sul filo dei ricordi, delle emozioni, dell’impegno?

Teatri d’Imbarco ci porta la storia di Bartali, mitico eroe non solo sportivo, ma umano a tutto tondo, nello sfondo della sua città e delle sue colline.

Vi aspettiamo per la meraviglia!

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Venerdì 30 agosto ore 21:15 – LABORATORI PERMANENTI e SEVEN CULTS con COSA TI CUCINO AMORE

Prosciutto e melone?

Cocomero e feta?

Verdure gratinate?

Gelati?

Stanch* del cibo estivo ma non stanch* del divertimento e delle serate all’aperto?

Allora vi aspettiamo con lo spettacolo COSA TI CUCINO AMORE, di Linda Brunetta, con Caterina Casini, Maddalezza Rizzi, Debora Mattiello.

Cosa ci cucineranno le tre attrici? Sicuramente tanto divertimento, servito fresco!

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Venerdì 19 luglio ore 21:15 – SCUOLA DI TEATRO DIESIS TEATRANGO con STUDIO SU MACBETH

Un filo sottile lega i primi appuntamenti de LA BELLA STAGIONE, un filo che ci porta a STUDIO SU MACBETH della SCUOLA DI TEATRO 2023-2024 – CORSO DI TEATRO PER ADULT*

Studio scenico presentato da allievi e allieve della Scuola di Teatro del Teatro Comunale di Bucine anno 2023/24.
Con: Alexandru Andries, Lorenzo Bonatti, Rosanna Codolo, Salvatore della Corte, Davide Desiderio, Samuele Fabbri, Claudio Fuccini, Linda Fuccini, Chiara Melani, Filippo Mugnai, Federica Musolino, Iacopo Papini.

Conduzione: Piero Cherici, Filippo Mugnai

DICONO PIERO E FILIPPO

“L’anno che abbiamo trascorso è stato caratterizzato da una particolare apertura a ricercare e sperimentare strade che il teatro ci offre per esplorare le potenzialità espressive di ognuno di noi, fisiche, vocali, immaginative, la creatività nelle sue forme collettive, quasi un bene comune, le relazioni che diventano, per noi, un seme di bellezza da far germogliare e mettere a disposizione…

Ci siamo misurati con un testo teatrale (non lo facciamo spesso!), un testo di quelli che a dirlo quasi bisognerebbe “non dirlo”: si dice che porti “sfiga”! MACBETH di W. Shakespeare. Un testo complesso, ricco, con molti piani di lettura e noi, come facciamo spesso, abbiamo preso di quel testo (anche se lo abbiamo letto tutto!) ciò che più ci ha “parlato”, ciò che abbiamo sentito di più nei nostri corpi, nelle parole, nelle immagini che ci ha evocato e in scena abbiamo portato queste cose, questo nostro sentire…

Il Macbeth è una celebre tragedia incentrata sulla figura del barone Macbeth e sulla sua sanguinosa ascesa alla corona e al trono di Scozia. Nella tragedia, Shakespeare sviluppa i temi dell’ambizione umana e della sete di potere sullo sfondo di una guerra combattuta contro Irlanda e Norvegia (ma potrebbe essere qualsiasi guerra). Macbeth (con l’amico Banquo), di ritorno dal campo di battaglia, incontra tre streghe che predicono loro il futuro: Macbeth sarà signore di Cawdor e successivamente re di Scozia, mentre Banquo sarà progenitore di una stirpe di re. Macbeth in una lettera ne informa la moglie, la perfida Lady Macbeth che divorata dall’ambizione del trono, decide di cogliere l’occasione al volo e progetta di assassinare il re Duncan. Macbeth inizialmente rifiuta di commettere un regicidio ma, succube della moglie, decide infine di commettere il delitto. Macbeth ha un’allucinazione in cui compare un pugnale insanguinato. Fatte ubriacare le due guardie della stanza di Duncan, Macbeth si intrufola nella camere e uccide il re. Dopo l’omicidio, Macbeth subisce un crollo psicologico, ossessionato dalla colpa che ha commesso ma comunque incapace di pentirsi. Dopo una serie di vicende viene comunque nominato re. Il protagonista è tuttavia roso dal dubbio: nella profezia delle streghe, infatti, è Banquo colui che genererà una stirpe reale. Le vicende proseguiranno fra momenti di follia, tradimenti, crimini;  anche Lady Macbeth comincerà ad avvertire il peso di tanti crimini e cercherà  ossessivamente di lavare via dalle proprie mani il sangue dei lutti che ha causato. Macbeth continuerà a combattere ma verrà sconfitto e decapitato fino a ristabilire l’ordine regale nel Paese.

Di tutto questo, ci siamo interessati essenzialmente alle suggestioni derivanti dallo sfondo della guerra, dalle ambizioni verso il trono, qualsiasi esso sia, da una figura di re che spesso resta ai margini delle vicende, osservatore di un destino (simboleggiato dalle streghe) di cui è spettatore privilegiato fino ad essere abbandonato dall’ubriacatura di tutto un mondo che lo sostiene e che lo lascerà cadere”

Vi aspettiamo, come sempre, più di sempre!

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Mercoledì 10 luglio ore 21:15 – ARCHE TEATRO con TUTTO SHAKESPEARE MINUTO PER MINUTO

Dopo la serata del 05/07/2024 con il Collettivo Clochart, che ha presentato il suo spettacolo facendoci giocare, emozionare, divertire, siamo felici di ospitare altri amici e amiche.

LA BELLA STAGIONE continua, sotto la luna e le stelle, all’anfiteatro di Bucine.

Direttamente dalla zona di Monte di Procida e Bacoli, cariche e carichi di esplosività, giocosità, divertimento, bravura, simpatia, attori e attrici di Archè Teatro ci presentano

TUTTO SHAKESPEARE MINUTO PER MINUTO

Vi consigliamo di non perderlo. Non ve ne pentirete!

LA BELLA STAGIONE continua. Eccome!!!